venerdì 31 ottobre 2008

Unicam su Repubblica

Roma invasa: 'Siamo un milione' E cortei in tutta Italia - Diretta - Repubblica.it


11.33 Camerino in autogestione

Gli studenti dell'Università di Camerino hanno ottenuto in autogestione l'aula 'Carlo Esposito' del palazzo Ducale come base per l'organizzazione della protesta contro la legge 133. E' quanto scaturito dall'assemblea degli studenti, con la partecipazione di professori e personale non docente, protrattasi fino alla tarda serata di ieri presso il quadriportico del palazzo Ducale, sede del rettorato e della facoltà di Giurisprudenza.
All'assemblea è intervenuto anche il pro rettore vicario, prof. Antonini, che ha smentito e chiarito la notizia relativa al presunto bilancio negativo dell'Università. Oggi, dalle 8 alle 17, alcuni professori terranno lezioni in piazza.

giovedì 30 ottobre 2008

Roma, 14 novembre 2008

Chi è interessato a partecipare alla manifestazione del 14 Novembre a Roma può comunicare la sua adesione all'indirizzo "studentidicamerino@libero.it" entro il 6 novembre

Verbale dell'Assemblea dei Precari

Camerino (MC), 30-10-2008

Giorno 29 Ottobre 2008, alle ore 18:00, si è tenuta presso la sala conferenze del Dipartimento di Biologia una riunione dei dottorandi e dei ricercatori precari dell’Università di Camerino. Oggetto dell’assemblea è stata sia la discussione dei recenti provvedimenti del 4° governo Berlusconi nei confronti dell’università pubblica italiana, che le possibili forme di protesta da attuare nel prossimo futuro.

Riassumendo i diversi interventi formulati dai partecipanti, si evince quanto segue:

  1. La legge 133 del 6/08/08 non corregge i reali problemi che affliggono l’università italiana da tempo (sprechi di denaro pubblico, poca trasparenza nel reclutamento, anemici fondi per la ricerca, etc..). Al contrario, essa colpisce indiscriminatamente tutto il sistema universitario attuando dei tagli “a pioggia” dei Fondi di Finanziamento Ordinario (FFO) che mortificano il reale valore del lavoro svolto dai singoli atenei e gruppi di ricerca.

  1. I tagli al FFO ed al turn-over andranno ad impattare principalmente le prospettive di carriera dei ricercatori attualmente precari (RTD, assegnisti, borsisti, dottorandi). Questa “razionalizzazione” - nient’affatto razionale - della spesa pubblica genera forti preoccupazioni in chi, a dispetto del lavoro svolto con sacrificio e serietà, sia nella ricerca che nella didattica, si vede negate nel nostro paese le pur legittime aspirazioni di carriera.

  1. La facoltà che è data ai singoli atenei italiani di trasformarsi in fondazioni di diritto privato potrà produrre conseguenze nefaste sulla natura e sul funzionamento dell’università stessa. In particolar modo, preso atto che le possibili fondazioni dovranno assicurare la parità di bilancio e l’economicità della gestione (articolo 16, commi 4 e 9), si esprime una forte preoccupazione per quanto riguarda la compatibilità di tali sistemi gestionali sulla qualità della ricerca e della didattica, sul reclutamento del personale ricercatore/docente e sulla gestione dei fondi di ricerca.

L’assemblea decide di redigere, insieme al personale di ruolo ed agli studenti dell’Università di Camerino, un documento di protesta nei confronti dell’attuale governo per i provvedimenti decisi dalla legge 133. Al fine di far sentire questa protesta al di fuori dell’ateneo, l’assemblea decide a maggioranza di partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 14 Novembre 2008, e si riserva di organizzare ulteriori iniziative di protesta.

Assemblea dei ricercatori precari – Università di Camerino

Lezione in piazza a Camerino

C. Toffalori, Logica Matematica
...lezioni sotto le logge
.....
S.Isola, Complessità caos e informazione

Le foto dell'Assemblea




Comunicato stampa - Assemblea studentesca generale - Università di Camerino

Camerino, 29 ottobre 2008

Presso il quadriportico del palazzo Ducale, sede del rettorato e della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Camerino, dalle 18:00 alle 23:30 si è tenuta l'assemblea degli studenti, con la partecipazione di professori e personale non docente, che ha visto un'affluenza superiore alle 300 persone. In questo modo si è mobilitata la popolazione studentesca camerte sino ad ora silente.

All'inizio dell'assemblea si è spiegato il motivo della protesta: gli articoli 16 e 66 della legge 133/08 e i loro effetti sull'Università pubblica prima e sull'Ateneo di Camerino poi. Si è ampiamente dibattuto sui temi del blocco del turn-over, tagli dei finanziamenti, trasformazione delle Università in fondazioni di diritto privato. Si sono succeduti gli interventi da parte del Pro rettore vicario, prof. Antonini, che ha smentito e chiarito la notizia relativa al presunto bilancio negativo dell'Università, e del Pro rettore agli studenti, prof.ssa Accili, che ha esposto la mozione del Senato accademico che, nella seduta del 21 ottobre 2008, ribadiva la propria preoccupazione ed il disappunto verso i provvedimenti previsti dagli artt.16 e 66 della legge 133/08.

Sono seguiti interventi dei rappresentati degli studenti, dei ricercatori, degli studenti, dei docenti e del personale tecnico.

Al termine dell'assemblea sono state avanzate diverse proposte. Gli studenti hanno ottenuto in autogestione l'aula 'Carlo Esposito' del palazzo Ducale come base per l'organizzazione della protesta. Da domani, 30 ottobre, dalle 8:00 alle 17:00 alcuni professori terranno lezioni in piazza. Sono stati avanzati altri propositi per successive mobilitazioni previste per il 5 novembre ed il 14 novembre.

Assemblea Studentesca Generale – Università di Camerino.

mercoledì 29 ottobre 2008

UNICAM...PROTESTA!

E' appena terminata l'assemblea studentesca dell'Università di Camerino. Oltre ogni più rosea previsione, ha riscosso molto successo ed ha visto la partecipazione di molti tra studenti docenti e ricercatori. Ad una prima stima eravamo più di 300!
Al termine della assemblea molti sono rimasti (tutt'ora mentre scrivo) al porticato di giurisprudenza. Il comunicato stampa è in fase di stesura e presto verrà pubblicato.
Durante l'assemblea vari docenti hanno dato la loro disponibilità a tenere lezioni in piazza. E'stata avanzata la proposta di scrivere un documento congiunto tra studenti e docenti per esprimere il dissenso generale. E' stato più volte ribadito, sia da studenti che da docenti, che questo documento dovrà essere, oltre che critico, propositivo.
Ci è stata concessa l'autogestione di un'aula dell'università da utilizzare come base per l'organizzazione delle nostre iniziative di protesta.

Tutto quanto verrà ideato, proposto, deciso, creato, verrà pubblicato su questo blog. Lasciate commenti. Proponete. Criticate.
MOBILITATEVI

La Gelmini è passata

Questa mattina, alle 10.30, il senato ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto Gelmini.
Le proteste continuano e si amplificano in ogni parte d'Italia. Nelle scuole, nelle Università, nelle strade e nelle piazze studenti e docenti manifestano il loro dissenso sui provvedimenti previsti dalla legge e il loro disappunto verso un governo arrogante che non ascolta né critiche né opinioni, ma prosegue con indifferenza lungo un percorso che la stragrande maggioranza della popolazione reputa sbagliato.

Mezz'ora dopo il suo successo, la Gelmini ha lodato il "ritorno alla scuola della serietà", preannunciando la presentazione di "un piano per le Università entro una settimana".

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martedì 28 ottobre 2008

L.133/08: lo smantellamento dell'Università Pubblica

L’approvazione del D.L. n. 112, divenuto con la conversione la Legge n. 133/08, ha segnato un solco nella storia dell’Università italiana. E’ inaccettabile che un testo normativo di tale portata, che mira a scardinare il carattere pubblico dell’Università e a stravolgerne il sistema, abbia seguito l’iter legislativo previsto per le disposizioni urgenti.

  • L’art. 16 fornisce la possibilità agli Atenei di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato. Questa “possibilità” diventa un “invito” per via delle molteplici agevolazioni tributarie ed economiche introdotte e diventa una “costrizione” per via dei tagli ingenti previsti fino al 2013 (un totale di quasi 1.500 milioni di euro in 5 anni). Le Università diventeranno fondazioni in cui conteranno solo le scelte dei finanziatori e degli amministratori, sia nella didattica che nella ricerca, sotto la “vigilanza” del Ministro dell’Università e del Ministro delle Finanze.
Tale articolo rischia di cancellare 160 anni di storia dell’Università Pubblica, di cancellare l’insegnamento libero, di cancellare la concezione dello studio come un diritto.
  • L'art.66 dispone la limitazione delle assunzioni del personale a tempo indeterminato al 20% dei pensionamenti (viene assunto un professore ogni 5 che ne vanno in pensione). Di conseguenza, i numeri chiusi verranno istituiti nella maggior parte dei nostri corsi di laurea per rispettare il rapporto docenti/studenti (già superiore alla media europea) dei "Requisiti necessari", e il Diritto allo Studio ed il rispetto dell’Articolo 33 della Costituzione Italiana diventerà un semplice optional. La conseguenza più incombente per chi frequenta già un corso di laurea triennale è il numero chiuso per accedere alla magistrale. Chi invece frequenta un corso di laurea magistrale si troverà la strada sbarrata per dedicarsi alla ricerca, a causa dai troppi ricercatori rimasti in posizione precaria per il blocco delle assunzioni.

  • L'art.66 prevede anche una drastica riduzione del fondo di finanziamento per le spese di funzionamento degli Atenei. Si tratta di una riduzione che in 5 anni taglierà 1.441.500.000 € alle Università pubbliche, le quali, non potendo aumentare le tasse al di sopra del 20% del finanziamento pubblico, saranno costrette a ridurre i servizi agli studenti per chiudere il bilancio in pareggio, quindi a trasformarsi in fondazioni private cercando finanziatori esterni.

  • L'art.64, al comma 4­-ter, prevede la sospensione delle le Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario (SSIS). Questa manovra viene dipinta come una razionalizzazione del personale docente e ATA. Si tratta solo di un provvedimento dettato dalla volontà di “fare cassa”, prescindendo dalla necessità di formare gli insegnanti, che precluderà la strada a molti giovani motivati che vorranno rivolgersi all'insegnamento.

Tutto questo porterà gli Atenei a dividersi tra coloro che riusciranno a percepire finanziamenti privati e coloro che invece dovranno accontentarsi di finanziamenti pubblici ogni anno più ridotti diventando Atenei di serie “C”. Inoltre, numeri chiusi per accedere ad Atenei con didattica e servizi ridotti all’osso, didattica e ricerca vincolate alle scelte dei finanziatori ovvero didattica e ricerca libere ma non i soldi per portarle avanti.


L’UNIVERSITÀ E LA RICERCA SONO IL FUTURO DI QUESTO PAESE. L’UNIVERSITÀ DEVE ESSERE PUBBLICA, LIBERA, ACCESSIBILE A TUTTI E DI QUALITÀ.

...a difesi della scuola nazionale

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell'Associazione a Difesa della Scuola Nazionale (ADSN)

"Quando la scuola pubblica è cosa forte e sicura, allora, ma allora soltanto, la scuola privata non è pericolosa. Allora, ma allora soltanto, la scuola privata può essere un bene. Può essere un bene che forze private, iniziative pedagogiche di classi, di gruppi religiosi, di gruppi politici, di filosofie, di correnti culturali, cooperino con lo Stato ad allargare, a stimolare, e a rinnovare con varietà di tentativi la cultura. (...) Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora... [leggi tutto]

Assemblea Studentesca Generale



Mercoledì 29 ottobre alle 18:00 si terrà finalmente una assemblea studentesca anche all'Università di Camerino.
Tutti devono sapere che cosa sta succedendo, come e perché la 133 distruggerà l'Università pubblica e perché Camerino sarà uno degli Atenei più colpiti dal provvedimento.
Provvedimento perché non ci troviamo di fronte ad una riforma, ma ad una serie di tagli di spesa sul tessuto più delicato che vi sia in una qualsiasi società: l'Istruzione Pubblica, l'Università, la Ricerca.
Spero in una massiccia partecipazione....è nell'intresse di tutti.

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